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Adottare un gatto randagio: 5 passi da fare per farlo stare bene

  • Pubblicato il:  09/11/2023

Foto Adottare un gatto randagio: 5 passi da fare per farlo stare bene

Non c’è niente di più bello che salvare la vita a un gatto (o più!) in difficoltà. Prendersi cura di un trovatello, donargli una casa e tanto amore, infatti, è fra i gesti più preziosi che ci possano essere.

Prendersi cura di un trovatello, donargli una casa e strong>tanto amore, infatti, è fra i gesti più preziosi che ci possano essere.


Naturalmente, ospitare un gatto che fino a quel giorno ha vissuto per strada o in colonia e che è stato, con tutta probabilità, abbandonato richiede tanto impegno e dedizione.

Bisogna infatti essere preparati per garantirgli tutti gli strumenti necessari affinché si abitui al meglio alla nuova situazione: dalla lettiera, ai giochi, al cibo umido completo per gatti, le crocchette, l’acqua, luoghi coperti e riparati.

Inoltre, non bisogna demoralizzarsi o preoccuparsi se inizialmente potrà sembrare che non gradisca, in realtà starà semplicemente prendendo le misure prima di diventare il migliore amico di tutti gli abitanti della casa.

Le 5 cose essenziali per accogliere un randagio in casa. Per riuscire a costruire un buon rapporto con il gatto randagio, esistono diverse precauzioni e azioni da tenere ben a mente. Vediamole insieme!

Per prima cosa, la visita dal veterinario

Può sembrare banale, ma non lo è affatto. Quando si tratta di animali di strada, infatti, è necessario, prima di ospitarli definitivamente in casa, che un medico analizzi la loro salute generale, installi il microchip e effettui tutti i vaccini del caso.

Questo perché anche se a primo impatto può sembrare che sia tutto sotto controllo, è opportuno, per il suo bene ma anche per chi gli sta accanto, che si verifichi l’eventuale presenza di pulci, malattie o possibili ferite non visibili per un occhio non esperto.

Il chek-up completo sarà quindi il primo passo per una vita migliore.

È essenziale, poi, preparare la casa

Il primo impatto con l’abitazione sarà fondamentale.

Infatti, soprattutto per i mici abbandonati o che al contrario non hanno mai vissuto in una casa, può accadere che l’ingresso in una abitazione abbia un primo effetto traumatico.

Non bisogna sorprendersi quindi se inizialmente apparirà disorientato e scettico, piano piano prenderà confidenza.

Per agevolare questo percorso, si possono prendere delle precauzioni e rendere lo spazio accogliente e caloroso.

Fargli trovare subito una ciotola per l’acqua che dovrà essere sempre piena e pulita, uno spazio tutto suo in cui poter giocare e riposarsi, così come una zona per mangiare, una cuccia o scatola per dormire e una lettiera pronta all’uso.

Acquistare e posizionare tutti questi oggetti prima del suo arrivo, farà sì che l’inserimento sia più morbido.

Mai sottovalutare la routine

Una volta che il gatto avrà cominciato ad abituarsi a questa nuova situazione, è importante che la routine non venga cambiata.

Soprattutto per un randagio, infatti, sarà stato difficile crearsi delle nuove regole e quindi è fondamentale rispettare le nuove abitudini senza cambiarle successivamente.

Quando e cosa dargli da mangiare, per esempio, dovrà essere deciso prima del suo arrivo. Se ad esempio si sceglie di dargli al mattino il cibo umido e la sera le crocchette, allora questa routine dovrà rimanere una costante.

I gatti sono animali molto indipendenti, ma anche abitudinari e quindi destabilizzare spesso la routine potrà essere controproducente per il suo benessere.

Mantenere attivo il contatto con la natura

Un randagio, anche quando si sarà abituato a vivere in casa e sarà addomesticato, avrà sempre uno stimolo a conservare il contatto con la natura.

Il proprietario non solo non può impedirlo, ma soprattutto dovrà essere in grado di comprenderlo e se possibile offrirgli l’occasione di esprimere questa necessità.

In realtà spesso basta un balcone (in sicurezza) che gli permetta di uscire, oppure un giardino o anche un patio, proprio perché l’importante è che il nuovo arrivato non si senta prigioniero. Quando questo non è possibile perché si vive in un appartamento senza spazi esterni è bene che il gatto abbia a disposizione tutta la casa, ossia non trovi porte chiuse all’interno, e che possa salire su spazi alti da cui osservare, come mensole o altri mobili.

Rispettare i tempi senza forzature

È importante capire che ogni gatto è diverso e - soprattutto se non è la prima volta che si ospita un randagio - non ci si dovrà colpevolizzare se questo sembra si stia abituando più lentamente rispetto al primo.

Sarà lui a capire quando sarà pronto a dare fiducia alla casa e a chi gli è accanto, ma anche se non avviene nell’immediato, questo non significa che stia male.

Semplicemente si tratta di mici che spesso hanno età diverse e quindi traumi maggiori o minori, o una diversa attitudine e propensione al contatto con gli umani.

Quello che bisogna fare non è altro che aspettare e nel frattempo dargli più amore possibile.

Attenzione !! Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.

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